Chiesa di San Bernardo

Uno degli impegni che Ludovico il Moro si assume nel frenetico tentativo di cambiare la faccia della città, riguarda il rinnovamento del sistema difensivo e la fortificazione delle mura di cinta. Nel compiere questa impresa incontra l’ostacolo di alcuni antichi luoghi di culto che sorgono in punti cruciali dove è necessario elevare i nuovi bastioni della città. È il caso dell’antica chiesa di san Bernardo che viene abbattuta nel 1498. 

 

La confraternita del Santissimo Crocefisso decide di ricostruire il tempio nel 1575 che, in seguito, sarà sottoposto a un nuovo rifacimento nel 1672, ispirato al trionfante stile barocco. Il bel frontone ricurvo risale appunto alla seconda metà del Seicento. Qualche nuovo intervento alla facciata ha luogo all’inizio del Novecento.
San Bernardo di Chiaravalle, venuto a Vigevano a predicare in favore della seconda crociata, è il protagonista del programma di immagini che decorano le pareti della chiesa, come avviene in un ciclo di undici tele del Seicento che rievocano tappe della sua storia. I quadri sono collocati nel coro (datato 1576) di cui è doveroso segnalare le splendide tarsie lignee del Coro. È uno dei preziosi resti dell’antico arredo del tempio.
Interessante e curioso l’altare della cappella laterale sinistra dedicato ai Re Magi con due pregevoli dipinti del Seicento. Sempre San Bernardo è il protagonista di questo quadro che rievoca un’antica leggenda secono la quale, il santo, passando da Vigevano, verrebbe assalito dal Demonio che per malvagità romperebbe la ruota del suo carro. Ecco allora Bernardo che afferra il diavolo e lo mette proprio al posto della ruota così che il carro possa proseguire il suo cammino.
La tradizione ha voluto mantenere il ricordo della leggenda con una singolare manifestazione dell’ultima domenica di settembre in cui si dà fuoco al fantoccio del Diavolo. In questa chiesa ha sede il consorzio dei muratori e scalpellini con il significativo quadro raffigurante i santi Massimo e Floro, loro patroni. Ancora un santo protettore di cui si conserva qui la statua raffigurante l’apostolo Giuda Taddeo, il santo dei casi disperati.
Fonte: Wikipedia.it