Castello Sforzesco – Maschio

Si dice che sia il castello più vasto d’Italia, ma la notizia non è facilmente controllabile. Il Castello di Vigevano è comunque l’intero centro di una città e ha un origine molto antica, infatti il primo documento che menziona un castrum, cioè un luogo fortificato, è del 963 si trattava probabilmente di una piccola fortificazione, forse con qualche torre, posta nei pressi dell’attuale maschio del castello, ossia l’edificio principale che si può ancora oggi vedere, con una cerchia muraria tutt’attorno è un fossato all’esterno.

 

Nel 1157, al tempo del Barbarossa, Vigevano subisce il primo assedio posto dai milanesi al presidio pavese asserragliato nel Castello, un assedio di appena 3 giorni; negli anni immediatamente successivi, ai tempi della tra Milano e Pavia, nelle numerose caste si parla delle fortificazioni e delle torri di Vigevano. Ciò ha fatto avanzare l’ipotesi che non si trattasse di un castello, ma di una cerchia murata e turrita, insomma un borgo fortificato.
Con la fine del periodo dei liberi comuni, Vigevano entra definitivamente nell’orbita di Milano ne segue tutte le vicende. Ben presto il castello vigevanese diventa una delle mete preferite della corte dei Visconti, che qui trovano una realtà più tranquilla e sicura rispetto Milano o Pavia.
Luchino Visconti il vero primo costruttore dell’attuale castello fra il 1339 e il 1341 a costruire la Rocca Vecchia (oggi scomparsa), poi la possente strada sopraelevata coperta, infine amplia il castello viene proprio trasformandolo da edificio militare a palazzo residenziale per la corte per far questo, espropria tutte le proprietà all’interno del circuito della fortezza ancora in mano ai singoli abitanti I lavori continuano con tutti i duchi successivi, sia Visconti che Sforza. Il castello raggiunge il suo massimo splendore ai tempi di Ludovico il Moro. In quegli anni infatti vengono completate tutte le principali opere architettoniche ancora oggi visibili e il Palazzo Ducale stesso viene ingrandito e abbellito.
L’edificio del “maschio” (termine feudale con cui si intende il palazzo fortificato) era il Palazzo Ducale degli Sforza. è costruito con pianta quadrangolare e si componeva di tre edifici e di una cortina muraria, con agli angoli quattro torri di forma quadrata. Nel punto centrale della cinta muraria c’era un portone preceduto da una torre di difesa con un ponte levatoio che scavalcava l’fossato, scavato diretto contatto con la muratura, largo 15 m e profondo 10, mentre sul quarto lato la difesa era assicurata dal dirupo. Nei sotterranei si trovavano ampie cantine a volta. Le facciate, ricoperte di intonaco in epoca sforzesca, erano i mattoni a vista e tutto l’edificio era coronato da merli. Già con gli immediati successori di Luchino Visconti l’edificio fu soggetto a rimaneggiamenti, sia per la necessità di renderlo più solido, per cui le torri vennero allargate e i muri ispessiti (come si può notare dalla irregolarità delle pareti laterali), sia per l’intendimento di abbellire la residenza signorile impreziosendola con finestre in cotto molto eleganti. Nell’epoca sforzesca quando castello assunse il ruolo di residenza di piacere dei duchi, vennero aperte nuove e ampie finestre, le torri vennero dotate di bertesche ovvero sobbalzi sporgenti su mensole di marmo, le facciate degli interni vennero interamente decorati da freschi. All’interno del castello si segnalano tre magnifiche scuderie, la Falconiera e la Loggia delle Dame.
Finito il periodo Sforzesco, dalla metà del XVI fino al XX secolo il castello venne utilizzato come caserma per le truppe spagnole prima, austriache e piemontesi poi. In questo lungo periodo l’immobile decade in uno stato di grave incuria. Considerato come un grande contenitore per gli alloggiamenti dell’esercito, fu profondamente alterato negli spazi interni ed esterni. Venne abbattuta la cinta che chiudeva l’cortile e riempito l’fossato per consentire le manovre militari, sferrato l’cortile delle dame per dare luce i locali sotterranei e destinare a nuovi usi. Vennero inoltre coperti da anonimi intonaci la maggior parte degli affreschi rinascimentali. Durante la seconda guerra mondiale viene usato come luogo di fucilazione dei partigiani e di detenzione per i prigionieri solo nel 1967 gli ultimi soldati lo abbandonano definitivamente.
Oggi il Castello è solo parzialmente visitabile. Alcune parti sono agibili e rimane ancora da recuperare il corpo principale dell’immobile, ma rappresenta comunque un luogo di aggregazione, ideale per eventi e concerti (tra gli altri, Lenny Kravitz, Deep Purple, Mika, Ben Harper, …) ed è diventato di forte richiamo anche per i visitatori da fuori Vigevano. Il Castello è anche sede di alcuni importanti musei civici come il museo archeologico nazionale della Lomellina e il Museo Internazionale della Calzatura “Pietro Bertolini” oltre che di frequenti prestigiose mostre temporanee.
Fonte: Wikipedia.it