Castello Sforzesco – Strada Coperta

La natura più profonda della imponente architettura trecentesca della strada Coperta attinge direttamente alla tecnica costruttiva delle costruzioni difensive e in particolare a quella dei ponti fortificati.  Il livello inferiore della strada si compone esemplarmente in una sequenza regolare e modulare di piloni e volte a botte che si contrastano reciprocamente. 

 

I punti di arrivo e di partenza di questa costruzione sono il Maschio interno alla città e la rocca Vecchia, entrambi preesistenti. Al punto intermedio c’è l’intersezione con una strada urbana, il cosiddetto Portone. La struttura muraria che tutt’ora presidia l’ingresso della strada si configura come una torre pertinente alla Rocca Vecchia di cui si conservano ancora, anche se in parte murati, tutti gli apparati necessari al transito e alla difesa. Tra questi sopravvivono la porta carraia e quella pedonale e tutti i vani per l’alloggiamento dei bilanceri di due ponti levatoi. L’intervento di conservazione recentemente completato ha riportato in luce un tratto del fossato che recingeva la rocca .
Analogamente il lavoro di conservazione effettuato a livello inferiore e  in prossimità del Maschio ha riportato in luce un complesso sistema di collegamenti.
Nuove strutture metalliche si incuneano all’interno delle fondazioni del Maschio, formando un percorso  verso le fasi più antiche di costruzione dell’intero monumento: la muratura a scarpa, che concludeva l’edificazione della Strada contrapponendosi all’analoga muratura a scarpa del Maschio visconteo;  il fossato e il percorso di ronda dell’originario recetto; un tratto del muro longobardo  in mattoni e ciottoli posto a sostegno delle edificazioni trecentesche; la singolare condizione geografica di un insieme di edifici costruiti inglobando  il promontorio della valle del Ticino interno alla città. Il recente intervento di conservazione è stato curato dall’arch. Sandro Rossi con gli architetti M. Chiolini, E.Guazzoni, E.Sacchi.
Il ponte fortificato trecentesco, parte integrante del sistema difensivo di Luchino Visconti, sale per collegare la rocca Vecchia, fortificazione connessa alle mura urbane, al Maschio edificato sul promontorio del terrazzamento che degrada verso le zone più basse del Ticino. Edificato originariamente dagli ingegneri militari Iacopo da Cozzo e Giovanni da Ferrara, autori anche del ponte Coperto visconteo di Pavia, nel suo stato attuale è esito di adattamenti operati a partire da metà settecento. Le rotture murarie, evidenti nelle aree non intonacate, documentano la complessità delle sue vicende costruttive.
Vi appaiono le ammorsature delle arcate laterali che, destinate a sorreggere i camminamenti di ronda continui rilevati sino al piano dei merli, riducevano la larghezza della Strada a quella dei portoni carrai di accesso. L’intervento di conservazione è stato curato dall’arch. Sandro Rossi con gli architetti B.Vielmi e L.Mainardi.
Fonte: Wikipedia.it