Statua di San Giovanni Nepomuceno

Giovanni Nepomuceno è un santo che viene da molto lontano essendo Praga la sua città, dove si svolge il drammatico contrasto che si conclude col martirio e con la morte. L’episodio si svolge nella seconda metà del Trecento quando Giovanni, sacerdote e canonico della cattedrale di Praga, entra in contrasto con il dispotico re Venceslao e per questo viene torturato e ucciso per annegamento.

 

È considerato protettore dai gondolieri di Venezia ed anche dai barcaioli e traghettatori del Ticino. Le sue statue si trovano spesso sui ponti e anche a Pavia, proprio sul ponte coperto c’è una cappelletta dedicata a lui. Il dramma con il tragico epilogo si svolge nella seconda metà del Trecento quando il santo, sacerdote e canonico della cattedrale difende fino alla morte il segreto confessionale dalla prepotenza di Venceslao IV di Boemia. Il re, nutrendo dubbi sulla fedeltà della moglie, convoca il santo che ne è il confessore e pretende che costui gli riveli quanto la donna ha detto durante la confessione. Giovanni rifiuta e Venceslao, dopo averlo sottoposto alla tortura dei suoi sgherri, lo fa gettare in catene dal ponte san Carlo nella Moldava, il fiume che scorre a Praga. Probabilmente il culto di Giovanni Nepomuceno si diffonde ulteriormente durante la Controriforma quando la Chiesa vuole sottolineare l’importanza del Sacramento della Penitenza tramite la confessione al sacerdote, che non è accettata dal mondo protestante. Giovanni Nepomuceno è fatto santo nel 1729 quando la Lombardia e Vigevano sono sottoposti alla dominazione austriaca che ne incoraggia il culto al punto che nello stesso anno una statua viene posta al Castello Sforzesco di Milano. Fa seguito Vigevano che decide di onorare il santo con la statua in piazza due anni dopo, voluta particolarmente dal generale austriaco Giusppe Venceslao, principe di Liechtenstein che ne sostiene le spese.
Fonte: Wikipedia.it