Chiesa della Madonna del Carmine
Molte chiese, come questa, prendono nome dalla confraterrnita che l’ha voluta ed edificata. La confraternita del Carmine, fondata sulle regole dettate da san Carlo Borromeo, erige questa chiesa nel 1602 in sostituzione dell’altra, distrutta al tempo di Ludovico il Moro, per l’esigenza di costruire nuovi bastioni, e di cui resta un affresco del 400 raffigurante la Vergine, ora esposto su un altare.
Nel corso del Seicento si costruiscono le varie cappelle, gli altari e si dispongono le decorazioni. L’altare maggiore, di epoca settecentesca in marmi policromi, racchiude una bella statua lignea della Madonna. Meritano attenzione le statue a grandezza naturale dei dodici apostoli, modellate in stucco e collocate in nicchie tra i pilastri nel 1630. Nella navata centrale vi è il grande affresco dell’Apparizione della Vergine a San Simone Stock, generale dei Carmelitani, cui è affidato lo scapolare; l’opera è realizzata dal Garberini.
La facciata, in gradevole stil barocchetto, risale al 1732. Essa è ricca di movimento e variazione di volumi, con una ripartizione segnata da sei finti pilastri in forma di lesene con nicchie inquadrate da cornici. In alto le statue della Madonna tra due angeli e, a lato, quelle delle sante Margherita e Teresa. Il campanile, alto e slanciato, prende forma in varie fasi che hanno termine solo a fine Settecento.
Fonte: Wikipedia.it